Il riflesso dell'onda
2019: il virus irrompe nella nostra realtà, spazzando via certezze e abitudini.
A due anni dall’inizio della crisi sanitaria, il regista Kevin Merz si pone difronte a una domanda: cosa ci sta lasciando questo periodo?
Un diario visivo intimo e toccante.
COVID-19, i lockdown, la variante Delta, l’introduzione del green pass 2G+, fino a Omicron. E poi?
L’arrivo e la permanenza della pandemia ha condizionato significativamente le abitudini. Alla vigilia del 2022, davanti allo schermo televisivo, il regista Kevin Merz e la sua famiglia stanno seguendo le consuete notizie che vengono mandate in onda. In pieno corso, le nuove varianti del virus danno un estenuante senso di infinita circolarità. I provvedimenti restrittivi imposti dal governo si susseguono, e lo spettro indefinito delle misure di contenimento viene proiettato dalla disillusione collettiva in un futuro lontano.
Il regista inizia a comporre un diario visivo sin dall’avvento del COVID-19. Dopo due anni di crisi sanitaria si pone difronte a una domanda: cosa ci sta lasciando questo periodo?